Scopri Pollegio

La cumunità di Pollegio

La storia della Comunità di Pollegio presenta aspetti talora semplici e lineari e in altri casi non sempre facilmente interpretabili, anche per la mancanza di documenti rivelatori.

Fra questi aspetti ce ne sono però alcuni che permettono di delineare la storia della Comunità (Comunità significa l'insieme degli enti che fecero la storia del villaggio: Vicinanza, Parrocchia, Comune e Patriziato) in modo abbastanza chiaro e delineato.

Vediamo dapprima l'evoluzione storica, ovviamente a grandi linee, durante l'ultimo millennio.

Nei primi secoli esistevano sicuramente due entità locali: una sulla montagna (probabilmente la più antica) facente parte, con la montagna di Bodio, della comunità montana di Saymola (Symora, Simbra) e l'altra sul piano. Infatti, dai documenti conservati fino ad oggi negli archivi locali ed esterni risultano chiaramente sia l'esistenza sia la realtà funzionale di queste due entità.

Per quanto concerne la montagna (Conzanengo, Corecco, Diganengo, Muriscio, Bèdra, Spiziöi, Camortiscia e Gremiröi) i problemi evidenziati dai documenti sono quelli di tutte le comunità montane di allora (confini, diritti di pascolo ecc.) per il piano invece la realtà è completamente diversa. Infatti, all'inizio del 1200 assistiamo a due fatti storici importanti che coinvolgono, direttamente o indirettamente, la realtà evolutiva di questa porzione di territorio. Si tratta di due avvenimenti, forse legati fra di loro ma non in modo evidente, che sicuramente hanno influenzato la vita degli abitanti di allora e concernono il progressivo consolidamento della nuova strada del San Gottardo e della costruzione dell'Ospizio (Hospitale) di Santa Maria (de Pollezio).

Sono, evidentemente, questi due momenti storici che influenzeranno, per secoli, la vita non solo della Comunità di Pollegio e della Vicinanza di Giornico di cui era parte integrale, ma anche soprattutto l'intera regione comprendente le Tre Valli, il Bellinzonese e oltre.

Se l'evoluzione nei secoli dell'Ospizio di Santa Maria (divenuto progressivamente Seminario, Scuola Normale cantonale, ancora Seminario e poi Istituto) fu determinante per la conoscenza "in loco" da parte dei moltissimi frequentatori, il progressivo rafforzamento della trasversale del San Gottardo ebbe un'importanza notevole, soprattutto durante il periodo della dominazione urana, per il consolidamento della comunità del piano che andò affermandosi progressivamente nei confronti di quella montana. La posizione geografica di Pollegio, infatti, quale località di confine meridionale del Cantone di Uri (la realtà era questa) determinò un'evoluzione notevole nella composizione della popolazione per l'arrivo di numerose famiglie provenienti dall'Alta Leventina e anche dal Canton Uri, famiglie come i Forni, i Giandotti, i Zeglio e i Nick che formarono, per la loro attività di ristoratori, quasi una comunità nella comunità.

Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout "Sassi Grossi" di Pollegio e Bodio
Il vecchio lavatoio di Pollegio
Il vecchio lavatoio di Pollegio
Inizio 900, veduta di Pasquerio, l' Istituto St. Maria e la prima cava di granito della regione
Inizio 900, veduta di Pasquerio, l' Istituto St. Maria e la prima cava di granito della regione
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout "Sassi Grossi" di Pollegio e Bodio
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout "Sassi Grossi" di Pollegio e Bodio
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout
Alcune fotografie raffiguranti la sezione Scout "Sassi Grossi" di Pollegio e Bodio
La vecchia piazza
La vecchia piazza

Se la strada del San Gottardo portò indubbiamente vantaggi economici fu però anche la fonte di gravi sciagure come quella del dicembre 1478 che vide la distruzione completa del villaggio in piano da parte delle truppe milanesi (vedi Guerra dei Sassi grossi).

Questo fatto d'arme si svolse, come ormai è accertato, tra Pollegio e Bodio facenti parte della Vicinanza di Giornico e non in quella località, come per lungo tempo si credette e ebbe, per Pollegio, oltre a quello negativo dell'incendio, anche un risvolto positivo: infatti i morti leventinesi (una cinquantina) furono sepolti a Pollegio, dove venne edificata una cappella che poi, dopo la fondazione della Parrocchia nel 1602, venne trasformata in chiesa parrocchiale.

Per quanto concerne altri fatti salienti nella vita vissuta dalla Comunità di Pollegio durante i secoli, vita abbastanza tranquilla nei suoi aspetti più generali, occorre ricordare, per quanto riguarda la montagna, lo smembramento della comunità montana di Simbra, avvenuta probabilmente attorno al 1500, con l'assegnazione definitiva alle due vicinanze del piano: Pollegio e Bodio dei rispettivi "monti" sovrastanti i due villaggi.

Questo fatto, originato ovviamente dalla transumanza piano-monte e viceversa, era stato preceduto dall'acquisto (dall'Ospizio di Santa Maria) degli alpi di Bry e Gagnone situati in Val d'Ambra, al confine con la Verzasca, acquisto importante che permetteva ai contadini-pastori di poter pascolare con il bestiame bovino e minuto anche d'estate su pascoli propri. Quali ricordi di questa colonizzazione alpestre in Val d'Ambra rimangono parecchie cascine, quasi tutte in rovina, ora di proprietà del Patriziato.

Per concludere questa breve escursione storica occorre anche ricordare il turbolento e confuso periodo, alla fine del 1700, che vide il villaggio di Pollegio, come tutti quelli lungo la valle del Ticino, teatro di scontri e saccheggi, sia da parte delle truppe francesi sia da parte di quelle austro-russe, comandate dal famoso generale Suvaroff.

Dopo il 1803, con la nascita del Cantone Ticino, scomparsa la Vicinanza nasce il Patriziato, diminuisce l'importanza della Parrocchia che vede a poco a poco assottigliarsi la sua forza economica e prende avvio, non senza grosse difficoltà, la vita del Comune. Ci vorrà però perlomeno un secolo prima che i principali problemi (vedi ad es. quello della scuola) siano affrontati e risolti.

 

a cura del Professore Roberto Forni

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